La Libia deporta 600 nigerini nel pericoloso Sahara
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“L’UE paga per cancellare i migranti”: 600 nigerini deportati nel pericoloso Sahara

  • Edizione del
    Gennaio 10, 2025
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  • Categoria:
    Tratta di esseri umani, diritto e politica
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Oltre 600 nigerini sono stati deportati con la forza dalla Libia in un pericoloso viaggio attraverso il deserto del Sahara, sollevando l'allarme sul rischio di tratta e sul più ampio trattamento disumano dei migranti legato alle politiche migratorie dell'Unione Europea (UE). Questa espulsione di massa, la più grande del suo genere, espone come il L’UE, attraverso gli accordi con la Libia, espone i migranti al rischio di sfruttamento, violenza e persino di morte.

Una politica fondata sull’esternalizzazione della sofferenza

Questi accordi hanno fornito finanziamenti e sostegno alla Libia per intercettare i migranti tentando di attraversare il Mediterraneo. Incentivano anche le espulsioni per evitare in primo luogo le traversate del Mediterraneo.

Secondo The Guardian,

“Le espulsioni arrivano mentre i paesi dell’UE sono stati accusati di ignorare le diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani e gli abusi contro i migranti in Libia, mentre cercano di ridurre il numero di persone che arrivano in Europa, con l’Italia che firma accordi con Tunisia e Libia per ridurre gli attraversamenti del Mediterraneo”.

Proprio l’anno scorso, l’ONU ha riferito su come pericoloso attraversare il Sahara potrebbe essere. I migranti affrontano rischi estremi, tra cui rapimenti, espianto di organi e sfruttamento da parte di contrabbandieri o trafficanti.

David Yambio, portavoce dei rifugiati in Libia, punta il dito contro l'UE:

“Questa è la politica di confine dell'Europa messa a nudo, esternalizzando espulsioni di massa e morte alla Libia, dove il deserto diventa un cimitero. Leader come [Viktor] Orbán, [Giorgia] Meloni o Trump applaudono a tale crudeltà efficiente. Non è un caso; è il progetto. L'UE paga per cancellare i migranti, per rendere invisibile la sofferenza e per lavarsene le mani mentre altri fanno il loro sporco lavoro.”

Tratta e sfruttamento in Libia e oltre

La Libia è da tempo un centro di traffico e sfruttamento, con migranti spesso detenuti in condizioni di abuso o venduti ai lavori forzati. Yambio ha recentemente condiviso una foto del 6 gennaio 2025 di una donna legata e imbavagliata in un centro di detenzione libico dove è destinata a essere "venduta" alla sua famiglia per 6000 dollari.

Secondo Refugees in Libya, “La tratta degli schiavi è viva e fiorente in Libia”.

La complicità dell'UE nella schiavitù moderna

Esternalizzando il controllo delle frontiere alla Libia, l'UE ha chiuso un occhio sugli abusi sistematici ai danni dei migranti, tra cui il lavoro forzato, la detenzione e il traffico di esseri umani.

Freedom United chiede all'UE di porre fine ai suoi accordi con la Libia e di dare priorità a politiche che proteggano i diritti dei migranti. I diritti umani non possono essere sacrificati per ridurre i numeri delle migrazioni. Unisciti alla lotta oggi.

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