Il Vaticano si è impegnato a garantire che le proprie catene di approvvigionamento non abbiano legami con la schiavitù, dal momento che alcune delle più grandi catene alimentari del mondo si stanno impegnando per fare lo stesso...
Questo articolo spiega che il più alto funzionario finanziario del Vaticano, il cardinale George Pell, ha riferito sulla nuova politica durante un incontro di The Global Foundation. A quell'incontro ha partecipato anche il capo del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, che aveva incontrato il Papa. Papa Francesco ha invitato i leader della fede, cristiani e musulmani, a unirsi nella lotta contro la schiavitù. I leader e i rappresentanti del Consumer Goods Forum hanno anche dichiarato di aver approvato una risoluzione per "sforzarsi di sradicare il lavoro forzato dalle nostre catene del valore". Quell'organizzazione ha più di 400 catene di generi alimentari e di beni di consumo come membri. Questi membri includono Campbell's, Nestlé, Bumble Bee, ecc. Il Consumer Goods Forum conta 10 milioni di lavoratori in tutto il mondo. Il Vaticano ha elogiato il Foro e ha affermato che intende sradicare anche la schiavitù dalle sue catene.
Pell ha dichiarato: "È in questo contesto che sono lieto di confermare che il Vaticano stesso si impegnerà a rendere a prova di schiavitù le proprie catene di approvvigionamento e spero che l'annuncio di oggi serva da incoraggiamento per gli altri a seguire l'esempio".
Il contributo del Vaticano al movimento per le filiere a prova di schiavi impallidisce al confronto, dato che è una minuscola città stato di 44 ettari, poche centinaia di residenti e qualche migliaio di dipendenti. Ma ha un supermercato e un grande magazzino esentasse ricercati.
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