Proteste a livello europeo contro l'accordo Italia-Libia

Proteste a livello europeo contro l'accordo Italia-Libia

  • Edizione del
    Ottobre 17, 2022
  • Categoria:
    Tratta di esseri umani, diritto e politica
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Credito immagine: abolire Frontex

Da Barcellona a Berlino, attivisti in almeno 15 città europee sono scesi in piazza il 15 ottobre per protestare contro il rinnovo del protocollo d'intesa Italia-Libia.

Un memorandum che facilita la schiavitù moderna

Gli attivisti hanno denunciato l'accordo Libia-Italia e il suo impatto sulle persone in movimento in Libia.

InfoMigranti spiega gli accordi politici che forniscono il quadro per la cooperazione tra Europa e Libia sul controllo delle frontiere:

L'Italia ha firmato un memorandum con la Libia per la cooperazione con la guardia costiera libica nel 2017, che prevedeva la fornitura di quattro motovedette. In base all'accordo, la guardia costiera libica è in grado di intercettare le barche di migranti in mare e riportarle in Libia. Nel 2017 sono stati firmati una serie di accordi tra la Libia e l'UE. A febbraio, diverse organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato pubblicamente gli accordi e hanno esortato l'UE a ripensare il proprio approccio.

Questa cooperazione sta intrappolando le persone in Libia, un paese dove devono affrontare lavori forzati, detenzioni arbitrarie, torture, estorsioni e altre forme di abuso.

L'accordo Italia-Libia si rinnoverà automaticamente per altri tre anni se non verrà disdetto entro il 2 novembre di quest'anno.

I cittadini europei esprimono chiaramente le loro richieste

Gli attivisti hanno cantato “No Memorandum! Nessun confine!” in località chiave in Italia e in altri paesi, tra cui Francia, Regno Unito, Svizzera, Belgio, Spagna e Germania.

InfoMigrants cita un manifestante:

Saremo in piazza con i profughi in Libia per chiedere al Parlamento italiano di revocare il Protocollo d'Intesa con la Libia; interrompere immediatamente ogni finanziamento e collaborazione con le milizie che animano la cosiddetta guardia costiera libica.

Le proteste facevano parte di una Giornata Internazionale d'Azione, organizzata da gruppi tra cui Abolish Frontex, Diritto di migrare-diritto di restare e Solidarity with Refugees in Libya, una coalizione di cui Freedom United fa parte.

Unisciti alla campagna

La community di Freedom United ha twittato all'Ambasciatore d'Italia in Libia e al Ministero dell'Interno, chiedendo la cancellazione dell'accordo. Il memorandum sta facilitando la riduzione in schiavitù delle persone in Libia e non può essere rinnovato! Unisciti alla campagna contro la schiavitù in Libia – firma oggi la petizione.

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