Una quarantina di ONG e tre sindacati italiani hanno inviato un appello al governo italiano chiedendo il Protocollo Italia-Libia non essere rinnovato. L'Italia ha tempo fino al 2 novembre per sospendere il protocollo. In caso contrario, si rinnova automaticamente per altri tre anni.
I sindacati italiani CGIL, CISL e UIL hanno affermato che “Come sindacati, desideriamo aprire un dibattito serio, a livello europeo e in Italia, per superare l'idea di immigrazione come emergenza e chiedere azioni che favoriscano una condivisione e responsabilità gestione della migrazione”.
Il moderno protocollo sulla schiavitù
Il memorandum sostiene le autorità libiche nell'intercettare attivamente e nel rimpatriare le persone in Libia piuttosto che consentire loro di essere soccorse e portate in un paese sicuro, mettendole così a rischio di tratta. In Libia, i migranti devono affrontare lavori forzati, detenzioni arbitrarie, torture, estorsioni e altre forme di abuso.
Infomigranti rapporti,
“L'accordo, nato con l'obiettivo di inviare aiuti economici e supporto alle guardie costiere libiche per cercare di ridurre il traffico di migranti attraverso il Mediterraneo, combattere l'immigrazione clandestina e rafforzare la sicurezza alle frontiere, non ha raggiunto nessuno degli obiettivi sperati”, hanno detto i sindacati.
“Migliaia di donne, uomini e bambini in cerca di protezione sono stati intercettati in mare e riportati in Libia per affrontare la detenzione e la tortura”, hanno sottolineato. “Infatti, violenze, abusi e detenzioni illegittime sono purtroppo comuni in Libia dove la situazione politica è particolarmente instabile”.
Hanno aggiunto che “secondo molteplici segnalazioni, ai più vulnerabili non viene garantita la protezione, ai più elementari diritti umani vengono negati nei centri di detenzione libici [e non c'è] trasparenza sul lavoro svolto dalle guardie costiere libiche, spesso colluse con i trafficanti. "
Unisciti alla lotta!
All'inizio di questo mese, i sostenitori sono scesi in piazza in tutta Europa per protestare contro il memorandum e la scorsa settimana i manifestanti hanno manifestato a Roma contro il rinnovo dell'accordo da parte del governo italiano.
La community di Freedom United ha anche twittato all'Ambasciatore d'Italia in Libia e al Ministero dell'Interno, chiedendo la cancellazione dell'accordo. Il memorandum sta facilitando la riduzione in schiavitù delle persone in Libia e non può essere rinnovato!
Unisciti alla campagna contro la schiavitù in Libia – firma oggi la petizione.
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