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Luglio 4, 2022 @ 7: 00 pm - 8:00 CEST
Qual è il prossimo? Solide regole dell'UE per evitare che qualsiasi prodotto realizzato con il lavoro forzato finisca sui nostri scaffali
Si stima che nel mondo circa 25 milioni di persone siano sottoposte a lavori forzati, costrette a lavorare contro la loro volontà sotto minaccia di punizione. I prodotti che realizzano possono finire nel mercato europeo, rendendo i cittadini europei involontariamente consumatori e collaboratori di questo sfruttamento. Questo deve finire!
L'UE deve assicurarsi di smettere di alimentare la domanda di lavoro forzato. I prodotti contaminati dal lavoro forzato non hanno spazio sui nostri scaffali. Questa settimana il Parlamento europeo prenderà posizione e voterà per avere un nuovo strumento commerciale per vietare i prodotti realizzati con il lavoro forzato.
Il 9 giugno il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che chiedeva un nuovo strumento per vietare i prodotti realizzati con il lavoro forzato, poco meno di un anno dopo che la presidente Ursula von der Leyen si era impegnata a tale divieto. Ora è giunto il momento per noi non solo di parlare, ma anche di camminare. In questo webinar moderato da Chloe Cranston, responsabile affari e diritti umani di Anti-Slavery International, parleremo con Claes-Mikael Ståhl, vice segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES) e dei membri Verdi/ALE del Parlamento europeo Anna Cavazzini e Reinhard Bütikofer sul tipo di impatto che avrebbe un nuovo strumento commerciale per vietare i prodotti realizzati con il lavoro forzato e perché è fondamentale che l'Unione europea agisca ora.
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